giovedì 10 settembre 2009



Questo pover'uomo è il simbolo dell'Italia. Uso il verbo al presente perchè Mike Bongiorno rappresenta e rappresenterà ancora per molto quello che è il nostro paese. Un paese che trovata una forma, uno stile, una via, non cambia e non ha intenzione di voltare pagina. 50 anni di conduzione televisiva sempre allo stesso modo: toni e argomenti identici, linee editoriali pressochè immutate. Fino all'incontro con Fiorello che lo ha trasformato nella spalla perfetta. Non è cambiato neanche dopo aver perso il ruolo da protagonista. Fiorello lo "irrideva" e lui continuava a comportarsi allo stesso modo. Allo stesso modo di sempre. Per questo motivo, Mike è l'Italia. E nella nostra penisola se non cambi e ti allinei sempre e comunque, se stai sempre dalla parte della ragione senza preoccuparti delle ragioni di chi credi abbia torto, allora hai carriera, lavoro, soddisfazione economica. E puoi andare avanti per 50 anni. Ecco, Mike Bongiorno per me rappresenta il servilismo tricolore imperante. Poi quando proprio non ce la fanno più a vederti, a sopportarti, ti scaricano. Forse anche in malo modo, ma pur sempre ad 80 anni fischiati. E come da copione per quelli che hanno dato tutto, soprattutto quando non serviva, ecco arrivare un contratto da un'altra parte. A più di 80 anni strasuonati. Serve ringiovanire l'immagine aziendale, vai a lavorare per un'altra azienda per cui potresti rappresentare il nuovo. A 85 anni ultrastrasuonati. Poi, quando muori la coerenza tutta italiana suggerisce di conferire funerali di stato in Duomo a Milano. Organizzati dal tuo vecchio datore di lavoro, oltre che persidente del consiglio. "Se ne va la teleisione italiana" - "Un maestro" - "Un altro pezzo di storia non c'è più" ecc ecc. Ciao Mike, fulgido esempio di sissignore.

1 commento:

sandro ha detto...

come non essere daccordo?