mercoledì 22 ottobre 2008

Stamattina la sveglia ha suonato presto. Quel fastidioso trillo elettronico alle 06:15 mi entrava nelle orecchie e mi buttava giù dal letto. Un'occhiata fuori dal balcone, buio pesto. Ma tant'è ormai avevo dato la mia disponibilità e dovevo onorare l'impegno preso. Altrimenti sarebbero si succeduti giorni intensi di prese per il culo. In fondo ieri sera dopo gli allenamenti con Ciccio ci eravamo trattenuti solo fino all'una. Una doccia rapida e sono fuori di casa, passo svelto fino alla macchina, l'aria punge. Faccio squillare il telefonino di Aldino, non attendo molto sotto casa sua. Il nostro vicendevole buongiorno è il commento su una ragazza che si avventurava su via di Pietralata alle 06:55. Andiamo a prendere Paolo. Poco meno di 5 minuti e il nostro amico, sostenuto da 2 stampelle appare dietro il cancello. Di solito i tempi d'attesa sono più lunghi, avrà avuto pietà di noi. Anche lui è un uomo. Saliamo in macchina, direzione Pigneto-Casilina, non prima di aver fatto colazione da Pietro, fumato una siga, blaterato un pò. Sono le 07:25, stiamo facendo tardi. La wagon vola veloce su via di Portonaccio, superiamo largo Prenestre e davanti all'ospedale delle Figlie di San Camillo faccio scendere i miei amici. Sistemo la macchina in un posto sicuro e li ragggiungo. Hanno già svolto le operazioni preliminari, adesso bisogna attendere il nostro momento. Al reparto ortopedia ci sono 3 persone davanti a noi, l'ortopedico non è in sala, optiamo per una breve passeggiata in cortile. Paolo si è fatto male ad una caviglia sabato scorso, ma nonostante l'esito negativo delle radiografie, il gonfiore non accenna a diminuire.


La caviglia suina del nostro amico

Rientriamo in sala d'attesa e un'infermiera prega ad alta voce invocando l'aiuto di Dio. "Annamo bene!" è il commento più soft; prendiamo posto e aspettiamo. Alle 08:40 arriva il dottore, attendiamo solo un'oretta, Paolo viene visitato, il medico gli consiglia una doccia gessata per immobilizzare la caviglia. Paghiamo il ticket e andiamo in sala gessi. Le signore presenti e già in fila (ma da dove cazzo spuntano fuori se davanti a noi c'erano solo 3 persone e nessuna di queste è presente?) analizzano la caviglia di Paolo e diagnosticano una frattura. A nulla serve dire che i raggi X escludono la cosa, sono convinte. Arrivano altri pazienti e si crea un bel clima. 2 bambine devono ingessarsi, una al polso, l'altra alla caviglia. Una delle 2 signore le rassicura parlando di ematomi, gonfiori, difficoltà motorie, seghe elettriche per rimuovere l'ingessatura. Cerchiamo e troviamo la complicità di un infermiere, la facciamo passare davanti a tutti per togliercela dai coglioni, adesso il clima è disteso e festoso. Perchè ovviamente tutti passano sotto il nostro scrupoloso occhio clinico.


La sala d'attesa risistemata nell'arredamento per farlo stare comodo

Aspettiamo pazientemente il turno di Paoletto che arriva intorno alle 10:45. Alle 11:00 circa siamo fuori. Attraversiamo la strada, c'è una pizzeria al taglio. Svaligiamo la teglia di margherita e soddisfatti ce ne andiamo a casa, dove arriviamo intorno alle 12:45 circa.


La banda della teglia in una foto dei primi anni '80.

Il 28 ottobre Paoletto deve andare a controllo, ovviamente ha bisogno di essere accompagnato, si cercano volontari per questo sporco lavoro.


13 commenti:

Anonimo ha detto...

vorrei dire che non è possibile che dove andiamo facciamo un casino della madonna...dobbiamo contenerci...cmqe spero che a quella signora sfascia palle le ingessino la bocca...scherzo signò!!!...noi se ne semo andati...bella....

HeMO! ha detto...

No porella, se le ingessano la bocca poi potremmo avere un morto sulla coscienza, meglio che le taglino la lingua, così almeno non può più parlare!
Signò, se scherza!

Anonimo ha detto...

Grazie BROTHERS!!

Anonimo ha detto...

hai ragione...e poi la lingua al sugo me piace

Anonimo ha detto...

non ho ancora capito come si fa a ingessare una caviglia non fratturata...
però tanto meglio, la fascia vaga libera e felice...

HeMO! ha detto...

la fascia sinistra dici?

Anonimo ha detto...

l'importante è che se magna

Anonimo ha detto...

ma la tavola da surf sul tetto del furgone? Io mi aggrago per modificarlo un pò

HeMO! ha detto...

a bì, sarà un furgone feakkettone, non coatto...

HeMO! ha detto...

...e ovviamente pieno de lana!

Anonimo ha detto...

vabbè, ma un par de cento cavalli non ce li metti sotto...o cavalle che sia!

HeMO! ha detto...

solo giumente!

Anonimo ha detto...

si ingessa si ingessa una caviglia senza frattura! vabbè Paolè ora ho capito cosa t è successo!
rimettiti presto!
Rita