martedì 14 aprile 2009

Manco da un pò di tempo da questo mio spazio web. Manco perchè di tempo ultimamente ne ho avuto veramente poco. Quello che vi racconto oggi è un dettaglio trasversale della mia vita. Un breve resoconto che va dalla cosa più brutta a quella più bella, senza rispettare un preciso criterio temporale. O forse si. Questo post vuole essere una sorta di Madame Bovary; una serie di episodi che anche se diversamente disposti danno comunque un quadro generale degli ultimi tempi che ho trascorso.



Il dramma dell'Abruzzo, dei numeri del disastro, delle cifre delle vittime, la matematica del dolore. Continue tristi addizioni.



Benicio Del Toro, Steven Soderbergh, Cuba. Un buon attore, un grande regista e una storia fantastica non fanno un grande film. Benicio è bravo a vestire i panni del Che, ma commette qualche virtuosismo di troppo nella mimica gestuale. La caratterizzazione del personaggio appare spesso goffa e superficiale, se a questo aggiungiamo un pessimo doppiaggio, allora otteremo un "major Guevara" che non trasmette tutto il fascino del grande condottiero che il film vuole invece descrivere. La regia è brutta, senza mezzi termini. Soderbergh, che ho letteralmente amato per Traffic e Ocean's Eleven, forza un pò troppo la mano con uno stile a tratti troppo documentaristico. Stile che viene dilaniato da continui e vorticosi cambi di camera tesi a velocizzare al pellicola, ma che troppo spesso si rivelano pugni nello stomaco. Non è tutto da buttare, anzi e per dirne una l'inquadratura fotografica dei primi istanti di pellicola toglie il fiato.



A me il ketchup sulle patatine non piace molto, il mio amico Stefano, con cui ho diviso una porzione di tuberi fritti al pub, rispetta talmente tanto i miei gusti che "puccia" la patata direttamente nella bustina. Grazie.



Ristorante Zi' Titta: 40 euro in cibo investiti alla grandissima per il pranzo del Lunedì dell'Angelo.

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