martedì 2 settembre 2008

La mattina del 14 Agosto, la sveglia non suona, io e Ciccio ci svegliamo da soli, intorno alle 08:00, sarà stato il cambiamento d'aria. Rapida doccia, colazione e via in farmacia mentre Marco ancora se la dorme beatamente. Spiego l'accaduto ad un simpatico farmacista tedesco, che a metà spiegazione esaurisce la scorta di termini inglesi e mi erudisce su come utilizzare la pomata appena acquistata in tedesco. Io e Ciccio non riuscivamo a capire perchè mimasse il gesto di spalmare la crema con un pacchetto di fazzoletti, inserito nella bustina dell'Apotheke. Sarebbe stato tutto chiaro al rientro in ostello. L'innocente si sveglia con comodo, asserisce di stare molto meglio, io ed Emiliano sospettiamo per il fatto che la caviglia fosse stata completamente ibernata, così, dopo le operazioni di routine mattutine, è il momento di mettere la pomata e fasciare il piede con una benda vera e propria. La viscosità della crema tedesca è tale che Marco riesce a spalmarla a fatica, mentre io e Ciccio tra un sorriso e l'altro finalmente capiamo perchè bisognava utilizzare i fazzolettini per spalmarla...Comunque, siamo pronti per uscire, direzione Berlino Ovest, precisamente Potsdamer Platz.

Excursus 1 Marco l'innocente. Al suo risveglio, con comodo, come detto, Marco dice di stare molto meglio con la gamba. "Se solo fossi riuscito a dormire, starei ancora meglio! Sasà tu e Ciccio russate in maniera incredibile, non ho chiuso occhio!" A tale esternazione io ed Emiliano reagiamo così:
Ciccio: "A parte che stanotte un paio di volte mi sono svegliato e dormivi beatamente, quindi non dire che non hai dormito!"
Io: " Non fare l'innocente, stamattina al nostro risveglio russavi che era 'na bellezza! Certo, la potenza di fuoco era scarsa, ma comunque rumorosa!"
Ciccio ha memorizzato il numero di Marco sotto la voce "Innocente", io dopo Espò e balduino, lo chiamo anche l'innocente.


L'affascinante Potsdamer Platz, la piazza preferita di Ciccio

Alla piazza arriviamo in 20 minuti di metro, la ragnatela dell'undergrund berlinese è fitta e precisa. Marco, una volta ammiratala e provando senza riuscirci ad indirizzarci verso una strada deserta, inizia a spingere per andare al Sony Center, struttura ultramoderna, elogio al design e al nuovo concetto di edificio/ufficio. Cediamo alle pressioni del balduino e andiamo ad ammirare quello che poi si rivelerà un concentrato di linee e vetri, con uno strano fascino, ammaliatore.


Io al Sony Center

Io e Ciccio bramiamo per visitare la città (mentre qualcuno continua a suggerire Centri Commerciali), così usciti dalla metro a Unter den Linder ci troviamo davanti alla Porta di Brandeburgo: d'impatto, ma me l'immaginavo più grande.


Ciccio ed io ci apprestiamo ad attraversare la Porta da dove ci compete

Seguiamo il consiglio del mio amico Alessio e la attraversiamo sotto la volta centrale, quella destinata a re ed imperatori e siamo a pochi passi dal Bundestag, il Parlamento, edificio molto bello a due passi dallo Sprea, il fiume che attraversa Berlino.


Davanti al Parlamento, Ciccio riflette...

Sulla riva opposta alla nostra, ammiriamo una strutura ultramoderna dal nome improponibile nella quale veniva ospitata una mostra d'arte moderna. L'arte moderna a Berlino va forte, indicazioni e manifesti sparsi in un pò tutta la città, richiamano residenti e visitatori ad ammirare i nuovi concetti e le nuove frontiere dell'arte. Decidiamo di andare a piedi fino al Dom, dista solo 1,5 km e Unter den Linden sulla mia city map appare ricca di cose da vedere. Fa caldo, ma all'ombra fa freddo, poi tira vento, poi il vento non c'è più. Condizioni climatiche particolari...Una bella camminata, Ciccio abbraccia il simbolo della citta,


Gli innamorati

leggiamo la costituzione tedesca,


La Costituzione incisa sul cristallo


passiamo dall'Ovest all'Est,


Un ricordo indelebile

restiamo incantati dal Duomo


L'ingresso costa 5€, è bello pure da fuori...

e tanto altro, inserito in una spazialità particolare: il primo impatto è quello della rigidità delle linee, ma allargando lo sguardo, le linee rigide vengono intersecate da alcune curve, siano esse cupole o anse del fiume. Continuiamo a camminare fino ad Alexanderplatz. Ci arriviamo esausti, ma l'uomo dei centri commerciali, ci convince a visitare quello megagalattico che è proprio sulla piazza. Il "Tiez" ha vinto la concorrenza con "Saturn"(sempre proposto dal balduino). Il vestiario a Berlino costa, e pure parecchio. Visitati gli 8 (?) piani, prendiamo la metro per tornare in ostello.


Excursus 2 Da giovedì a Sabato, tutti i nostri spostamenti in metro li abbiamo fatti dopo aver acquistato al prezzo di 24,60€ la Berlin Welcome Card, un'abbonamento che dura 3 giorni e che ti permette di utilizzare liberamente i mezzi pubblici, bus - metro - tram, nelle 3 zone di Berlino, ABC. 3 € in meno per girare solo in zona AB, quindi escludendo (sconsigliato) la cittadina di Potsdam. Insieme alla BWC, vi viene regalata la guida della città. Completamente in tedesco.

Marco sta bene, ma mentre per il pranzo ha una mentalità mitteleuropea, a cena si dimostra tradizionalista ed ultraconservatore: "Io devo mette le gambe sotto un tavolo" dichiara spavaldo e fiero. Alcuni ragazzi di Padova, ci consigliano di andare in Weinbergsweg Strasse, fermata metro Rosenthaler Platz, a due passi dall'ostello. Lì, ci dicono, ci sono un sacco di pub/ristoranti per mangiare e volendo, passare la serata. Seguiamo il consiglio. Ci accomodiamo al "Gorki Park", alla fine mangiamo un panino al pollo, bevendo la birra "Moskwa". E' circa mezzanotte, e decidiamo di fare una passeggiata fino ad Alexanderplatz, alla ricerca di qualche locale dove passare dell'altro tempo.


Il conduttore di Calciopopoli di fianco ad un graffio pisano

Passeggiare la notte per Berlino Est è affascinante, l'urbanistica particolare ridipinta dopo la caduta del Muro, è rinata sotto il nome di "Berlinerstrasse": appellativo che ricalca perfettamente lo stile architettonico/visivo della città. Ma camminando iniziamo ad accorgerci che qualcosa non va: notiamo molti locali e localini che hanno già le sedie sui tavoli, oppure in un pub molto bello, attraverso i vetri vediamo una band che sta smontando gli strumenti. Convinti di trovare quantomeno "vita di piazza" in Alexanderplatz, continuiamo ad andare. Al nostro arrivo, ci accoglie la fontana spenta. Zero gente, zero pukabbestia, zero street dancers sotto il portico del centro commerciale. C'è un bar aperto e poca gente seduta ai tavolini, scelta obbigata. Si avvicina la cameriera, stanno chiudendo, non prendono ordinazioni, neanche 3 birre in bottiglia. Ci alziamo, restiamo a conversare un pò lì davanti e il balduino commenta così: "Alcuni ragazzi in ostello mi avevano detto che la città in mezzo alla settimana è un pò morta." Magari lo fosse solo un pò...sconfortati torniamo in ostello, ci arrivamo che è da poco passata l'una. Decidiamo il da farsi per l'indomani: Olimpiastadion, Check point Charlie, varie ed eventuali. Mi sento parecchio stanco e ho mal di testa, il balduino ha con sè le aspirine. Ne prendo mezza, poco dopo mi addormento.

[continua]

3 commenti:

Unknown ha detto...

I)Il balduina è tornato subito in forma...

LA ggente de Pietralata è stata sfasciata per tutto il viaggio...

HeMO! ha detto...

La ggente de pietralata però non si è mai arresa...

Anonimo ha detto...

Azz...conflitto di quartiere???
sono già schierato!!!