lunedì 1 settembre 2008

Il giorno della partenza finalmente arriva, il Gatto si offre spontaneamente (!) di accompagnarci a Fiumicino. Il suo aiuto gli vale una colazione pagata da Tornatora. Arrivati in aeroporto incontriamo Marco, che da bravo balduino ha preso il taxi fino a Stazione Termini e poi il Leonardo Express, spendendo una cifra molto vicina a quella del costo del volo. Effettuiamo il check - in. Da i voli nazionali, in fondo siamo nell'Europa senza frontiere e possiamo tranquillamente affermare che Berlino è in provincia di Trapani... Arriviamo in perfetto orario, solo una modesta turbolenza quando siamo sopra le Alpi. In breve tempo dal Tegel Airport raggiungiamo l'Amadeus Hostel, la nostra casa per i successivi 4 giorni. Il primo impatto non è dei migliori, reception e stanze sono in 2 edifici separati e quello in cui si trova la nostra stanza è occupato per 1/3 da un negozio di mobili e da 1/3 da abitazioni private. In un corridoio giallo nicotina dritto e male illuminato si trova la nostra stanza la 201C.


Il corridoio dell'ostello

Le apparenze ingannano, camera grande, luminosa, ma senza bagno che è al piano, in comune con gli altri. La nostra stanza ha però un grande pregio: è attaccata al locale docce delle donne. Io ed Emiliano siamo eccitati dalla cosa ed immaginiamo già situazioni di promiscuità in stile commedia sexy anni '60. Marco appare scosso: l'ostello non gli ha fatto una buona impressione (vi ricordo che è balduino) e nutre dubbi sulla stabilità ormol-mentale dei suoi compagni di viaggio. Almeno la sua faccia lascia intendere questo. Ci troviamo in piena Berlino Est, a 3 fermate metro da Alexanderplatz. Ci organizziamo celermente e visitiamo subito le cose più vicino a noi, la fontana dei 4 fiumi (mi sembrava di essere a p.zza Navona),


Pietralata a Berlino

il municipio, le mega statue di Marx ed Engles,


Papà Engles tiene per mano il suo figlio prediletto

il Municipio e le rovine di una piccola chiesa francescana.


Il luogo del fattaccio

Dove Marco inciampa, procurandosi, almeno all'inizio, una lieve e sopportabilissima distorsione. Raggiungiamo Alexanderplatz:


La stazione metroferroviaria di Alexanderplatz


La fontana dei punkabbestia in Alexanderplatz

siamo in terra "teteska" e non abbiamo bevuto neanche una birra, dovevamo rimediare. Mentre mandiamo giù 3 ottime Berliner, il balduino inizia a lamentarsi per il dolore alla caviglia che diventa sempre più forte.



Berliner Pilsener


Emiliano: il momento della giornata che preferisce!

Rientriamo non senza difficoltà in albergo, il tale deve riposare per affrontare la prima nottata berlinese. In ostello non hanno ghiaccio e le farmacie (apotheke) chiudono alle 18:00. Dovevamo fasciargli la caviglia, mi viene un'idea folle, ma l'unica praticabile: sacrificare una t-shirt e farne una benda. Detto fatto, ma serviva del ghiaccio. Immobilizzata, per quanto possibilie, la gamba, Marco si lascia scappare una frase, brutta, bruttissima: "Credo che il rientro a Roma sia l'unica soluzione...". Io e Ciccio, con un'occhiata d'intesa, capiamo che la situazione era da recuperare a tutti i costi; così, mentre Emiliano resta a sostenere psicologicamente il moribondo, io torno in strada a cercare qualcosa di freddo. A pochi passi, un "kebabaro" con l'insegna dell'Algida. Nella peggiore delle ipotesi ero dispsto a ricoprire la caviglia di Marco con una tonnellata di Cremini! Invece l'anziana (e rincoglionita) proprietaria dell'esercizio, aveva 2 confezioni di cubetti di ghiaccio, vendutemi al modico prezzo di 1 € l'una...Torno in stanza, e dopo aver messo sotto zero la caviglia dell'infortunato, ritorno in strada a comprare qualcosa da mangiare e da bere. Con Emiliano abbiamo deciso di non uscire, un traveller infortunato, non resta mai da solo. Così, una volta comprati 2 kebab, un rustico al formaggio e 2 casse di Berliner, mentre Marco riposava io e ciccio ci siamo affacciati alla finestra, e chiacchierando fino a tardi ed esaurendo le scorte di birra, abbiamo deciso che l'indomanimattina saremmo andati in farmacia a comprare una lenitivo per l'infortunato.

[continua]

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La terra teteska è sempre bellissima!!!
Ps. La foto del ciccio è bellissima!!!

HeMO! ha detto...

Scattata 2 volte perchè voleva che si vedesse il fumo uscire dalla bocca...un bel cacacazzi!!!!

Anonimo ha detto...

ma chi...the pointerman?! Nooooo, ma che dici!!! XD

HeMO! ha detto...

Bravo Stè, stuzzicalo un altro pò, così poi con i tuoi capezzoli ci fa le calze per la befana!