giovedì 4 settembre 2008


Ciccio mi sveglia alle 08:00, non me lo caco di pezza e mi rimetto a dormire. Alle 09:30 di sabato ci alziamo, dobbiamo andare a Potsdam, paesino a sud-ovest di Berlino, distante circa 40 minuti (con il trenino metropolitano). Sono in condizioni pietose, mi dirigo verso il bagno. Mi fermo davanti allo specchio, ho una specie di braciere in gola. L'immagine che mi appare è drammatica: le mie tonsille sono diventate grandi come 2 noci. Cazzo...non demordo e dopo una doccia calda metto su una felpa e ne porto un'altra di riserva nel mio zainetto. Mi calo un'aspirina. Potsdam è molto bella, peccato fosse nella sua quasi totalità in ristrutturazione, quindi a parte cantieri e ponteggi attorno a chiese e palazzi, vediamo veramente poco. Indosso l'altra felpa, sto morendo di freddo. Ciccio è a mezze maniche...


Potsdam: quartiere olandese


Echi d'infinito al Sanssouci

Ci fermiamo a mangiare nel quartiere olandese, dove una sanpellegrino da 0,75 l costa solo 4,50€. Scegliamo una più economica coca-cola e dopo aver pranzato con un panino a base di insalata di pollo "without cocumbers, please!", ce ne andiamo a visitare l'Alexandrowka, zona in cui anni addietro si stabilì una colonia russa. Mi calo un'altra aspirina. Sembra di stare nella steppa siberiana. Casette con tetti alti e fortemente inclinati, decorazioni marcate, ragnatela di vialetti sterrati tra una cascina e l'altra. Ma il meglio di Potsdam è racchiuso all'interno del parco Sanssouci: la casa del Dragone, il Castello e tanto altro ancora. Dalla nostra posizione occorre prendere un autobus, e ovviamente decidiamo di sfruttare la nostra BWC. L'impatto con il parco è molto bello, ma notiamo diversi ragazzi vestiti allo stesso modo e parecchie transenne. All'ingresso la sorpresa: il comune di Potsdam ha organizzato una 3 giorni di eventi notturni e ha precluso l'accesso al parco durante il giorno, per visitarlo bisogna aspettare le 21:00. Ovviamente non abbiamo voglia di trascorrere il resto della giornata in attesa dell'apertura e decidiamo di tornare a Berlino. Il treno ci lascia ad Alexanderplatz. Questa volta sono io a chiedere di andare al "Tiez": ho deciso, compro un giubbino da indossare per coprirmi maggiormente. Come detto, l'abbigliamento a Berlino non costa poco e solo dopo una scrupolosa ricerca all'interno del centro commerciale, con ciccio troviamo una zona in cui ci appaiono capi d'abbigliamento firmati da stilisti sconosciuti o prodotti da marche mai sentite. Trovo quello che fa al caso mio, spendendo "solo" 70 €. Con Marco ci eravamo separati all'ingresso, lui era impegnato nel reparto musicale. Cercava qualcosa di non meglio specificato, perchè "la musica in Germania costa meno". So che alla fine ha fatto un grande acquisto, ma in questo momento non ricordo chi fosse l'artista o la band. Torniamo al nostro Amadeus, nessun programma per la serata, solo la confessione di Marco: "Sasà, stamattina ero sicuro che tu rimanessi in ostello, t'ho visto veramente male". Una parola di conforto è sempre benvenuta...Comunque, in tutto questo ambaradam visivo, ancora non vi ho descritto il muro di Berlino: non ci eravamo ancora andati! Volevamo coniugare più cose per l'ultima sera: uscire un pò più tardi, vedere il muro, mangiare qualcosa e vivere il sabato sera berlinese. Incontriamo alcuni ragazzi toscani a cui chiediamo informazioni, ci dicono di andare nella zona del parco Treptwer: pieno di locali rasta-giamaicani e kilometri di muro da vedere. Prendiamo la metro e ci dirigiamo verso il parco. Durante il tragitto, ciccio espone il suo pensiero: "Ragazzi, tutto, ma i locali rasta-giamaicani no!" il balduino condivide e appoggia la mozione. Sicchè propongo comunque di andare al Traptower per vedere il muro e poi riprendere la metro in direzione Unter den Linden che a detta di alcuni ragazzi di Padova, incontrati anche loro in ostello, è piena di locali. La metro ci porta in un attimo alla fermata di Ostbahnhof: avevamo sbagliato, ce ne saremmo accorti solo dopo, ma non è stato un problema. City map alla mano e io e il balduino cerchiamo di capire dove potesse trovarsi il muro. Dopo 10 minuti di silenzio, ciccio ci interroga:

- "Ragà, ma che state facendo?"
- "Cerchiamo un punto di riferimento sulla mappa per arrivare al muro"
- "Il muro?!? Ma se sta dall'altra parte della strada!"

In un attimo la cartina sparisce e dopo esser passati davanti ad una discoteca gigantesca con una fila kilometrica, stiamo toccando la storia.


Maschero bene la febbre?

Ruvida e colorata. Scattiamo qualche foto, poi torniamo alla metro, direzione UdL. Il vialone, che nella sua apiezza massima sfiora i 100 metri, è deserto. Ci incamminiamo verso est. E' mezzanotte, i locali sono chiusi. sedie sui tavoli, camerieri che mangiano, luci spente. Iniziamo a maledire i padovani. Nel nostro cammino notturno, incontriamo un poliziotto: avrà avuto 106 anni. Ci dice che andando avanti e girando alla seconda a destra, avremmo trovato un sacco di locali. Rinasce la speranza. Passa la prima a destra, arriva la seconda ed è completamente deserta. Il commento più tenero è stato: vecchio de merda. Facciamo un giro con lo sguardo, scorgo una U bianca su sfondo azzurro, c'è una stazione metro. Ci dirigiamo in quella direzione, è la fermata metroferroviaria di Hackescher Markt: al suo interno troviamo un Burger King. Il sabato sera berlinese non sta andando alla grande. E' quasi l'una, ci fanno cenno che è quasi l'ora di chiudere. Mangiamo alla svelta e prendiamo la metro per la nostra piazza di riferimento. Avremmo poi scoperto che era una sola fermata e che volendo poteva essere una passeggiata, ma ciccio si era innervosito e non prendendo la metro non avremmo visto una scena assurda: 3 ragazze (molto carine) completamente ubriache giocavano a leccarsi. Lo spettacolo dura poco, cambiamo linea metro e intorno alle 01:30 circa siamo in ostello. Ciccio è nervoso, parecchio nervoso per le scarse opportunità offerte dalla Berlino by night, io sto uno schifo e per una volta nella mia vita, il sabato sera è un fottuto giorno come un altro. Mi calo un'altra aspirina e mi metto rapidamente a dormire. Era l'ultima notte a Berlino per l'innocente, il giorno dopo sarebbe tornato a Roma e noi partiti in direzione Praga.
[continua]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

help me.

francescobiraschi ha detto...

Qui la striscia quotidiana su berlino sta diventando un bell'appuntamento quotidiano.....poi alla fine devi fare il libro!

Nei pressi di Hackescher Markt c'era un locale carino dove avevo passato una serata molto divertente, ma vatti a ricordare il nome erano 6 anni fa!!! Per dio come vola il tempo!!

HeMO! ha detto...

In realtà è tutto fermato sulla mia moleskine, quindi si può dire che il libro l'ho scritto...???

Anonimo ha detto...

si, però non hai detto una cosa.

Ciccio ti sveglia alle 8.00 e non te lo cachi dipezza.

Ma ciccio si incazza molto per questo...

Marco

HeMO! ha detto...

Hai ragione, ma non volevo ricordargli di essersi incazzato 2 volte nella stessa giornata!