venerdì 16 maggio 2008



Ho aspettato fino ad oggi per comunicare l'avvenuta salvezza dell'
ASD Municipio Roma 5, la squadra del mio quartiere che per quasi tutto l'anno ho seguito in casa e in trasferta. Una stagiona travagliata, fatta di abbandoni e rinunce dopo poche giornate di campionato da parte di alcuni atleti. Abbandoni che compromettono seriamente la stabilità uniti a malumori ed incomprensioni tra giocatori e tra giocatori e dirigenti. Svogliatezza e poca fantasia avevano trasformato la squadra "rullo compressore" dello scorso anno in una compagine di "vecchi giocatori arrivati a fine carriera". E invece a sei giornate dal termine c'è stata la svolta. So di una riunione tra giocatori nel chiuso dello spogliatoio, per guardarsi in faccia e capire che il loro posto non era, non doveva essere, così in basso in classifica. Un gruppo ricompattato e ricompattatosi solo a fine stagione, capace di fare 4 risultati utili: 10 punti e salvezza matematica.
Non poteva finire male, non doveva. Perchè la domenica mattina al campo Kolbe c'era comunque un'aria bella, nonostante tutto. Vi potrei raccontare dell'allegria contagiosa di Danilo e Manuele, della pragmaticità dei fratelli Cap, la grinta di Tommaso, i caratteri spigolosi di Andrea, Alessio e Maurizio; di Mariuccio: puledro scatenato sulla sfascia capace di sbagliare gol impossibili. Ma ci sono anche Gigi che se vede una macchina fotografica gonfia il petto, Davide che prima di giocare mangia di tutto, Paolo che soffre di amnesie difensive, ma che ogni anno fa un eurogol da dedicare al piccolo Matteo, Patrizio, uno che di calcio ci capisce, e Marcolino: bruciati da scommesse e statistiche. In porta Francesco, sei bellissimoooo, sei bellissimooooo: hai solo un difetto, il pallonetto!, e il 12.mo Daniele, in attacco Simone, probabilmente il mancino più forte che abbia mai visto giocare, Marcolino che su punizione fa 11 gol su 10 tiri, Antonio "el puntero" della Roma 5 e Francesco, capace di restare in panchina anche a cambi finiti.
Poi c'è tutto lo staff che non scende in campo, i mister Paolo e Massimo che quando parlano si capiscono solo tra di loro ( "Ha' capito che te vojo di? - Se se è così") Luciano e Massimo preparatori dei portieri, Fabione: una montagna con un cuore grosso come una casa e Aurelio, il presidente. L'ho lasciato per ultimo perchè Aurelio è una persona speciale, con lui puoi discutere, arrabbiarti, polemizzare, chiacchierare, ridere e scherzare, il presidente ha capito che in una società piccola come la sua i rapporti umani contano e possono farti vincere o perdere. Per tutte queste persone, spero che l'anno prossimo il campionato dei municipali sia più roseo e possano trovarsi nelle lotte di vertice, ma devono usare la testa: la ragione serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro e senza il quale è imprudente vivere.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

grandissimi, ci speravo...un segnale di riscossa

HeMO! ha detto...

beh si, la stagione è finita domenica e ieri con l'uscita del comunicato ufficiale della figc è iniziata quella nuova!

Anonimo ha detto...

GRANDE MUNICIPALI!!!! sono contento!!!
ma purtroppo la vostra salvezza costerà cara alla tua Inter... scherzo!! per domenica, vinca il migliore e se vai a Milano salutami la "Bela Madunina"... che te brili de luntan' tuta d'oro e picinina... la la la la laallaaa!!

HeMO! ha detto...

Ma quale Milano, la festa è al Circo Massimo, come vostra abitudine consolidata da ormai diversi anni...eppoi "io so' lupacchiotto", come diceva un Boldi in grande spolvero!

Anonimo ha detto...

CAMPIONI D'ITALIAAAAAA

silvered.

Anonimo ha detto...

che amarezza... Sasà son contento per te! Onore ai Campioni!