mercoledì 16 aprile 2008

La due giorni elettorale è passata, l'onda lunga dello sconforto invece sembra possa essere alimentata da alcuni dati che il Sor Vittorio mi ha fatto vedere stamattina. Il Partito Democratico nella vasta area della Tiburtina, da sempre primo partito è stato superato. E' un dato allarmate che deve svegliare i vertici della piramide romana. Dopo queste elezioni, dopo la batosta è il momento di votare pagina. Ed è il momento giusto, abbiamo l'occasione di riformare il partito, di scrollarci definitivamente l'eredità del fallimentare Governo Prodi e presentarci alle prossime elezioni ancora una volta come un Partito moderno. E abbiamo il tempo di farlo, perchè credo che la larga maggioranza conquistata da Silvio B. gli consenta di governare a lungo (sempre Fini&Bossi permettendo). Al fianco di Walter Veltroni gente nuova, per ritornare ad essere a Roma il primo partito e diventarlo in Italia. Ne sono ancora convinto: si può fare.




Ieri ero allo scrutinio delle amministrative in veste di rappresentante di lista. La segretaria del seggio era parente dell'uscente minisindaco. Insieme al presidente, se ci fossero state schede difficili da interpretare, noi rappresentanti di lista abbiamo proposto che venisse assegnata SOLO la preferenza espressa dall'elettore. I casi sono stati moltissimi (calcolate 875 elettori su 1059 per 2 schede), tutto è filato liscio fino a quando si è arrivati a trovare 16 schede che avevano la preferenza sulla riga del PD e non sulla riga della Lista Civica per Rutelli. In base agli accordi presi il presidente assegna solo i voti di preferenza, scatenando le ire della segretaria "Questi sono voti che vanno anche a mio [grado di parentela]! Famme andà a cercà qualcuno vero dei DS che questo ce rema contro!" Il questo ero ovviamente io, che ho continuato a ribadire il metro usato fino a quel momento e a far notare il grosso margine di vantaggio accumulato fino a quel momento dall' uscente minisindaco: oltre 200 voti. Alla fine ho avuto ragione, ma ho riflettuto molto sul fatto. In alcuni casi della vita vincere è semplicissimo. La cosa più difficile è saper vincere. Forse è banale, ma così banale che in pochi ci pensano. E visto che sono tornato a casa alle 5 del mattino oltre al concetto di banale ho riflettuto pure su un' altra cosa: ma il team di scrutinio, non dovrebbe manifestare neutralità? E vista la situazione che si è palesata io cosa avrei dovuto fare (oltre a mantenere la calma)?

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