sabato 19 aprile 2008



Al ballottaggio del 27 e 28 aprile voterò per Nicola Zingaretti e Francesco Rutelli.
Di Zingaretti ho una grande stima, l'ho sentito in diverse occasioni dopo la nascita del Partito Democratico e lo reputo un politico valido, al passo con i tempi e disposto al cambiamento. Raccoglie l'eredità di Gasbarra e si troverà il terreno spianato dall'ottimo lavoro del neodeputato.
Rutelli prova a conquistare Roma per la terza volta. Due amministrazioni consecutive durante le quali la città è cresciuta molto, acquistando un'immagine più europea in tema di servizi e amministrazione pubblica. Ma nonostante l'ottimo passato, il mio sostegno attuale se l'è dovuto conquistare. All'inizio l'ho identificato come un cavallo di ritorno, poi ho capito l'errore nel non assegnargli la preferenza. Alemanno sindaco è un salto alla cieca, è affidare la città ad un esponente della neodestra consumista che ha vinto la campagna elettorale parlando di soldi e non di idee, futura badante dell'Italia per i prossimi anni. Perdere Roma in termini di importanza geopolitica vuol dire dimenticarsi del centrosud. Perchè ci apprestiamo ad essere gestiti dalle imprese e non dal Parlamento. Abbiamo perso per il coraggio di dire no ai voti della mafia, abbiamo perso per il coraggio di dire no alla gestione clientelare delle preferenze. E ribadisco: abbiamo perso per aver esposto programmi fatti di idee e progetti. Siamo un partito meritocratico e in termini di meritocrazia Francesco Rutelli ha fatto tanto per Roma e giustamente si è guadagnato la candidatura.
Oltre a questo, voterò Rutelli per fare in modo che Anna Maria Carli venga eletta al Comune grazie al premio di maggioranza. La Carli si è sempre occupata del problema abitativo delle periferie, in particolar modo a Pietralata. Perdere anche lei vorrebbe dire cancellare quanto di buono fatto fin'ora in materia.
Alla Provincia con Zingaretti.
Al Comune con Rutelli.
Perchè Roma non possiamo lasciarla al primo che capita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi hai quasi convinto.

Marco