mercoledì 21 novembre 2007



Io boicotto il servizio di trasporto pubblico. Boicottare non vuol dire usufruirne senza pagare il biglietto. Boicottare è non utilizzare. Un pò come quelle
email che dicono di non fare benzina alla Esso o alla Shell per far calare i prezzi. Sono anni che non mettevo piede su un autobus. Mettevo. Perchè ieri sono stato costretto a prenderne uno. Il 71 per la precisione. Beh, non ci crederete, ma tutto sommato qualcosa di positivo nel trasporto pubblico c'è. Ed è chi lo utilizza. Un mondo variegato di personaggi, che si lamenta, che parla al telefono, che è immerso nell' i-pod, che studia. La linea 71 è utilizzata da studenti per recarsi all'università e da chi deve partire per arrivare in stazione Termini. Da orientali ed africani perchè vicino alla stazione centrale di Roma ci vivono ed hanno attività commerciali. Da chi come me preferisce i mezzi di superficie e deve arrivare in pieno centro. E in un tempo straordinario di 0 h 43' min ho ascoltato la signora anziana che ce l'aveva con un ubriaco che secondo lei avrebbe lasciato i sui bisogni sul sedile, ma che in precedenza era stato l'unico a cederle il posto per sedersi. Ho visto gli sguardi felici di un folto gruppo di africani che giocavano con un neonato, le occhiate reciproche tra due orientali prima di scendere davanti ad un negozio dell' esquilino, il nervoso sfogliare un libro plurisottolineato di una ragazza che è scesa davanti all'università, ho sentito dei negozi che una ragazza voleva visitare insieme al ragazzo in via Nazionale. Ho visto Roma. Bella, disordinata, accogliente, viva.

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