martedì 6 novembre 2007



Enzo Biagi è deceduto stamane. Il coccodrillo che gli hanno confezionato lo ha ricordato sopratutto per l'editto bulgaro berlusconiano. Peccato. Perchè pur non essendo un mio modello professionale, l'ho sempre reputato una grande e scaltra penna. L'altro ieri aveva rilasciato una breve dichiarazione alla stampa, una di quelle espressioni che racchiudono la consapevolezza dell'essere e mettono tristezza per l'immagine che evocano.

"Mi sento come le foglie su un albero in autunno, ma tira un forte vento."
Lacio drom.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ringraziare Enzo Biagi è il minimo che ognuno di noi possa fare. Un giornalista di grande spessore ma soprattutto un uomo dall'elevato senso civile e morale. Spesso ha dovuto lottare contro l'opinione pubblica e contro chi lo voleva succube di un sistema comunicativo di parte. Ma lui non ha mai ceduto alle pressioni e quando ha dovuto farlo, perchè annoverato tra i personaggi scomodi, ha sempre dimostrato grande stile, come solo pochi sanno fare. Un caloroso saluto ad una delle icone del giornalismo crudo e realista.

Anonimo ha detto...

ho scritto la tua medesima cosa..

HeMO! ha detto...

Grazie per il segno Vito!
Marco, c'è poco da fare i cavalli di razza si vedono all'arrivo!